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Romania: patrimonio culturale e valori europei

Sebbene l’inizio del periodo comunista, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, significò una rottura con l’Occidente, negli anni ’60 e ’70 la Romania riprese i legami politici, diplomatici, economici e culturali con il mondo occidentale.

Dopo la caduta del comunismo, all’inizio degli anni Novanta, il desiderio dei rumeni di formalizzare la propria appartenenza alla civiltà occidentale si è concretizzato nell’avvio del processo di adesione alla NATO e all’UE, completato nel 2004 e, rispettivamente nel 2007, con l'inclusione della Romania in queste due organizzazioni rappresentative del mondo occidentale. In quanto membro dell'Alleanza del Nord Atlantico, la Romania rappresenta un fattore di stabilità nella regione del Mar Nero, un vero garante della sicurezza nel fianco orientale della NATO


Le prime influenze occidentali di carattere moderno nello spazio rumeno si manifestarono nell’età dell’Illuminismo, nel XVIII secolo. Durante questo periodo, principi e valori come la cittadinanza, la ragione, lo spirito critico, la tolleranza, il multiculturalismo furono assunti e promossi dall’élite intellettuale rumena. Il secolo successivo, quello romantico, offrì agli esponenti della cultura romena che studiarono in importanti centri europei, il desiderio di emancipazione nazionale, che essi misero in pratica, attraverso l’impegno politico a partire dall’anno rivoluzionario 1848.In questo contesto è nata la Romania moderna, uno Stato che ha creato le sue istituzioni secondo il modello occidentale: Costituzione, parlamento e partiti politici. L’élite rumena formatasi a Parigi, Londra, Roma, Vienna, Berlino tornò nel paese e lo modernizzò. Il periodo tra le due guerre fu uno sviluppo economico e culturale senza precedenti per la Romania, quando i valori rumeni furono promossi e apprezzati a livello internazionale. Sebbene l’inizio del periodo comunista, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, significò una rottura con l’Occidente, negli anni ’60 e ’70 la Romania riprese i legami politici, diplomatici, economici e culturali con il mondo occidentale.Dopo la caduta del comunismo, all’inizio degli anni Novanta, il desiderio dei rumeni di formalizzare la propria appartenenza alla civiltà occidentale si è concretizzato nell’avvio del processo di adesione alla NATO e all’UE, completato nel 2004 e, rispettivamente nel 2007, con l’inclusione della Romania in queste due organizzazioni rappresentative del mondo occidentale. In quanto membro dell’Alleanza del Nord Atlantico, la Romania rappresenta un fattore di stabilità nella regione del Mar Nero, un vero garante della sicurezza nel fianco orientale della NATO.




L’attiva diplomazia promossa recentemente dalla Romania si manifesta anche nel sostegno al percorso europeo della Repubblica di Moldavia e dell’Ucraina. Allo stesso tempo, la Romania sta compiendo passi importanti per avvicinare i cittadini kosovari alle strutture europee, anche se non riconosce il Kosovo come Stato.A livello UE, la Romania è il sesto paese in termini di popolazione e l’ottavo in termini di superficie. Secondo Eurostat, nel 2022 la Romania si è classificata al 12° posto nell’UE per PIL (Prodotto Interno Lordo), davanti a molti stati dell’Europa orientale e della regione dei Balcani. Negli ultimi anni la Romania ha registrato un incremento sempre più marcato del turismo culturale, fatto che contribuisce ad una migliore conoscenza del Paese a livello internazionale. Quest’anno, infatti, Timișoara, importante città della Romania occidentale, condivide lo status di Capitale Europea della Cultura con Veszprem (Ungheria) ed Elefsina (Grecia). Timisoara è collegata direttamente alla città italiana di Bari da un volo regolare. Rispettando inequivocabilmente i propri impegni nell’ambito delle organizzazioni e delle alleanze di cui è membro, la Romania rappresenta un partner credibile per il mondo occidentale.

Antoniu Martin


Antoniu Martin, storico rumeno e analista politico. Le sue aree di interesse sono il totalitarismo e la democrazia nel XX secolo, la costruzione europea, il multiculturalismo, la geopolitica e le relazioni internazionali. Ha pubblicato opere sulla storia del comunismo rumeno e internazionale e sulla storia del fenomeno iniziatico nello spazio dell’Europa centro-orientale. È editorialista per diverse pubblicazioni in Romania e in Italia, dove scrive articoli nel campo delle relazioni internazionali.

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